L’artista a cui sarà assegnato il premio alla carriera per il 2022 è UGO LA PIETRA. È un riconoscimento a un instancabile e “anomalo” sperimentatore, attivo sulla scena artistica fin dai primi anni 60. Nato nel 1938, La Pietra vive e lavora a Milano. Ha attraversato diversi ambiti disciplinari, mantenendo sempre viva la pratica del disegno e della pittura, impegnandosi, sono parole sue, a “dipingere un quadro ogni giorno”. Fu tra i membri del Gruppo del Cenobio. In veste di architetto, ha ricevuto il “Compasso d’Oro” nel 1979 e nel 2016.
Ugo La Pietra vive e lavora a Milano. Nato nel 1938 a Bussi sul Tirino, in provincia di Pescara, e originario di Arpino, nella sua lunga attività ha sviluppato le proprie ricerche attraversando diversi ambiti disciplinari e usando diversi mezzi espressivi. Attivo nei primi anni sessanta in seno al milanese gruppo del Cenobio con Sordini, Vermi, Verga, Ferrari, ha maturato una pittura segnica di grande intensità, ragionando da diversi punti di vista sulle tematiche del rapporto individuo-ambiente. La mostra dedicata a La Pietra, curata da Flaminio Gualdoni, che si terrà negli spazi di Villa Brivio, raccoglierà una selezione rappresentativa delle esperienze pittoriche condotte da La Pietra negli ultimi venti anni in relazione a temi come: “Rapporto architettura/natura”, “Pandemia: zona rossa”, “La città scorre ai miei piedi”, “Itinerari: Chemin du dérive”, “Il giardino delle delizie, “Viaggio nel Mediterraneo”. Ma chi è La Pietra? Lo sintetizza il prof. Gualdoni nel testo critico che sarà nel catalogo della mostra, da cui si traggono alcuni stralci.
L’artista è un caso paradigmatico di “insoumis”, «ovvero tutti quelli che non si irregimentano, che si considerano sempre e comunque liberi di spaziare dove la loro curiosità e il loro talento li porta.». «Un architetto, un decoratore, un performer, un artifex sofisticato, un progettista dalle mille imprese, un filmmaker, un pioniere dell’installazione, un esperto vero e non d’accatto di Gio Ponti, un narratore raffinato, un ceramista geniale, persino un musicista non banale, e molto altro ancora. E un pittore, tra le sue molte occupazioni non la minore.
Secondo Gualdoni «la pittura di La Pietra è comunque un momento di grande intensità e, in ogni caso, contiene un progetto di felicità possibile». Per Gillo Dorfles «il La Pietra architetto, cineasta, designer, arredatore, non sarebbe concepibile senza il La Pietra pittore. Ma anche viceversa: la sua pittura acquista interesse e significato proprio per la presenza di un così vasto e ricco sottosuolo di attività ideative, in cui l’artista, da sempre, è interessato a partecipe».
La Pietra ha una lunghissima carriera espositiva, difficile da sintetizzare in poche righe, sempre muovendosi contemporaneamente nei territori dell’arte e del progetto. Ha comunicato il suo lavoro attraverso molte mostre in Italia e all’estero, e in diverse esposizioni alla Triennale di Milano, Biennale di Venezia, Museo d’Arte Contemporanea di Lione, Museo FRAC di Orléans, Museo delle Ceramiche di Faenza, Fondazione Ragghianti di Lucca, Fondazione Mudima di Milano, Museo MAGA di Gallarate. Tra i tanti riconoscimenti ottenuti, è stato premiato due volte con il “Compasso d’oro”, nel ’79 e nel 2016.
A Nova Milanese sarà messa in luce la sua attività pittorica dagli anni 90 ad oggi con una piccola antologica dal titolo “Ugo La Pietra. Pittore di segni”, curata dal prof. Flaminio Gualdoni. Come tradizione il Premio Bice Bugatti – Segantini è l’evento culturale che apre l’estate novese. L’inaugurazione della rassegna artistica si terrà sabato 11 giugno, con la premiazione e l’apertura della mostra in Villa Brivio.